L’ansia

Sia lo stress che l’ansia si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire. Spesso stress e ansia vengono usati erroneamente come sinonimi, ma benché tutti e due siano collegati alla paura, esiste una sostanziale differenza tra le due situazioni in quanto lo stress nasce da uno stimolo esterno, l’ansia invece, nasce da stimoli interni, da un’interpretazione personale delle cose.

Si possono distinguere due tipologie di ansia:

  1. Ansia fisiologica: è scaturita dalla paura ed è funzionale alla sopravvivenza. Questo tipo di ansia è definita fisiologica in quanto è diretta contro uno stimolo realmente esistente, spesso ben conosciuto, rappresentato da situazioni difficili e inusuali. 
  2. Ansia patologica: è determinata da una limitazione della capacità di adattamento ed è caratterizzata da uno stato di incertezza rispetto al futuro con la prevalenza di sentimenti spiacevoli. Non sempre l’ansia però è scaturita da uno stimolo preciso: può capitare infatti che un evento che in passato non ha creato ansia, in un altro momento potrebbe scatenarla, se la mente è affollata da pensieri negativi.

Ci sono poi gli attacchi di panico che sono attacchi d’ansia intensi che si risolvono più o meno rapidamente, durante i quali si prova un improvviso senso di grave pericolo (es. paura di morire, paura di impazzire, paura di perdere il controllo) accompagnati da sintomi fisici intensi quali palpitazioni, fame d’aria, vertigini fino ad arrivare a un senso di estraneamento dalla realtà.

L’ansia è quindi uno stato emotivo che dipende strettamente dalla persona, cambiando anche all’interno dello stesso soggetto sia nel tempo sia in base al momento specifico che sta vivendo. 

I sintomi dell’ansia

Dal punto di vista cognitivo i sintomi tipici dell’ansia sono:

  • il senso di vuoto mentale
  • un senso crescente di allarme e di pericolo
  • l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
  • la messa in atto di  comportamenti protettivi cognitivi
  • la sensazione forte di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui

Dal punto di vista fisico i sintomi possono essere:

  • cardiorespiratori: tachicardia, palpitazione, senso di oppressione al petto, dolore al petto, sensazione di affogare, dispnea, ecc..
  • gastrointestinali: nausea, vomito, mal di stomaco, tensione e/o dolori addominali, diarrea, ecc..
  • vestibolari: sensazione di instabilità, vertigini, sensazione di svenimento, sudore, ecc..
  • motori e muscolari: tensione, tremore, formicolii alle estremità ed intorno alla bocca ecc..
  • psicosensoriali: disorientamento, derealizzazione (esperienze di irrealtà o di distacco rispetto a un ambiente. Ad esempio, persone o oggetti sono vissuti come irreali, onirici, senza vita o visivamente distorti), depersonalizzazione (esperienze di irrealtà, distacco, o sensazione di essere un osservatore esterno rispetto al proprio corpo o ai propri pensieri, sentimenti, sensazioni, azioni) ecc..

Da qui si capisce bene come l’ansia può portare alla manifestazione dei cosiddetti disturbi psicosomatici, definiti come la risposta fisica ad un disagio psicologico. I sintomi psicosomatici si possono presentare a carico di tutti gli organi e apparati del corpo come:

  • disturbi gastrointestinali (gastrite psicosomatica, colite spastica, ulcera peptica)
  • disturbi dell’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, aritmia, cardiopatia ischemica, ipertensione essenziale)
  • disturbi dell’apparato respiratorio (asma bronchiale, sindrome iperventilatoria)
  • disturbi dell’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi)
  • disturbi al sistema cutaneo (psoriasi, acne, dermatite, prurito, orticaria, sudorazione profusa)
  • disturbi dell’apparato muscoloscheletrico (mal di testa, crampi muscolari, stanchezza cronica, fibromialgia, artrite)
  • disturbi del sistema endocrino(iper e ipotiroidismo, ipoglicemia, diabete)
  • disturbi associati all’alimentazione (anoressia, bulimia, binge eating)

Molto spesso l’attivazione fisiologica determinata dall’ansia diviene essa stessa una minaccia per la persona, che vive i segnali del proprio corpo come più gravi della minaccia esterna che è stata il fattore scatenante dell’ansia. Si crea così un circolo vizioso che innesca nel soggetto ansioso tre atteggiamenti tipici:

  1. attenzione selettiva: il soggetto pone estrema attenzione ai segnali del proprio corpo interpretandoli in maniera catastrofica
  2. rimuginio: il soggetto trascorre molto tempo a preoccuparsi cercando di prevedere o prevenire eventi negativi in condizioni di incertezza e di costruire mentalmente ipotetiche soluzioni (senza mai arrivare a una conclusione)
  3. evitamento: il soggetto evita gli stimoli temuti per non incorrere nell’ansia (finendo per ridurre sempre di più i propri gradi di libertà)

Diversi studi confermano che lo stress e le emozioni negative incidono negativamente sulla salute. Coloro che hanno sperimentato lunghi periodi di ansia, tristezza e pessimismo hanno il doppio delle probabilità di sviluppare una patologia, sebbene i meccanismi biologici dietro a questa relazione non siano ancora del tutto chiari perchè ovviamente ci sono in gioco variabili personali (età, quadro clinico generale, genetica, stile di vita ecc..)

Calmare l’ansia

La mindfulness

La mindfulness aiuta ad affrontare gli stati emotivi dolorosi, senza che la mente metta in atto fughe e strategie difensive dannose. Permette di gestire meglio le emozioni negative, riuscendo a percepirle come meno disturbanti. La mindfulness è utile soprattutto per migliorare la presenza mentale aiutando a tenere sotto controllo anche le emozioni più fastidiose, perchè fa capire meglio i legami tra pensieri, emozioni e atteggiamenti. In questo modo si diventa capaci di abbandonare i comportamenti impulsivi e le risposte automatiche che mettiamo in atto quando siamo in stato di ansia e preoccupazione, favorendo una risposta anziché una reazione.

I colori

Ai colori è associata la capacità di influire positivamente sulla nostra psiche e, di conseguenza, sul nostro corpo:

  • il verde ha un effetto calmante e lenitivo, è il colore della natura ed ha quindi proprietà riequilibranti. E’ indicato in caso di stress e ansia perché induce serenità e dona calma
  • l’arancio è in grado di modificare la persona ansiosa a livello psicologico perché la sua azione si riverbera sulle emozioni che sono alla base dei disturbi affettivi, dai quali traggono origine tutti i turbamenti che sorgono nella sfera dell’ansia, generica o fobica, oppure associata ad attacchi di panico, compulsioni ed ossessioni

La musica

Scoperte recenti hanno dimostrato un ruolo positivo della musica nel recupero metabolico dello stress, nella motilità gastrica e intestinale e nella riduzione del livello di ansia, con un effetto protettivo del sistema cardiovascolare. Le melodie dolci possono calmare l’ansia, abbassando la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, con una significativa azione positiva in situazioni di stress intenso. I terapisti musicali consigliano infatti di lavorare con musica dolce o suoni della natura, con ritmo lento, come ad esempio brani con strumenti ad arco o il suono dell’acqua che scorre.

Respirazione e rilassamento

La respirazione è il principale fattore di riequilibrio del nostro sistema psico-fisico: fare alcuni minuti di respirazione consapevole è già sufficiente per calmare l’ansia e riportare la centratura all’interno di noi stessi, rallendando il battito cardiaco e abbassando la soglia di tensione percepita.

Altrettanto fondamentali sono esercizi di rilassamento corporeo: dedicare anche solo 10 minuti di esercizi di rilassamento dai piedi alla testa permette di calmare la mente e percepire un netto miglioramento della tensione muscolare.

Yoga e altre discipline orientali

Le discipline orientali come ad esempio lo yoga, il Qi Gong il Tai Chi insegnano a respirare in modo adeguato ed armonico e sono quindi utili per ridurre l’ansia e lo stress, inoltre, grazie al movimento consapevole del corpo, aiutano a migliorare l’elasticità delle articolazioni, rinforzare i muscoli e migliorare le funzioni cardiovascolari a beneficio di un maggiore equilibrio psico-fisico.

I pensieri

I pensieri condizionano il nostro presente e il nostro futuro. Una mente orientata verso delle emozioni positive accresce le nostre capacità di autostima, ci permette di affrontare la realtà con apertura e fiducia e vedere il mondo che ci circonda come un luogo di opportunità e realizzazione.

Sembrerà banale, ma tutte le discipline orientali insegnano a vivere nel presente a ragione: per quanto possa averci condizionato nelle scelte e nelle esperienze della vita, il passato non può essere modificato anche se continuiamo a rimuginarci sopra. Il futuro d’altra parte ancora non si è manifestato e di fatto non esiste. Possiamo avere dei progetti, delle ambizioni, delle speranze o delle preoccupazioni su eventi o situazioni che si presuppone avverranno, ma la certezza al 100% che quello che pensiamo si realizzerà concretamente non c’è fino a che non viviamo quel momento. E se facciamo mente locale, possiamo affermare che spesso quello che succede non corrisponde mai a ciò che ci siamo immaginati. Può essere meglio, può essere peggio ma non come la nostra mente aveva proiettato l’immaginazione.

Il tempo che ci è concesso in questa vita non è eterno. La vita è per sua natura un’altalena di momenti belli e brutti, è fatta di esperienze che ci accrescono sia quando sono belle che quando ci lasciano amareggiati, delusi o sconfitti. La chiave è rimanere consapevoli che abbiamo tutti le possibilità di essere padroni di noi stessi. A quel punto molte paure si fanno più piccole e il nostro coraggio molto più grande.

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