L’approccio biopsicosociale alla salute

Il paradigma bio-medico definisce la salute riduttivamente in relazione alla malattia, assegna al soggetto il ruolo passivo di paziente e lo affida all’operatore sanitario, l’unico abilitato ad occuparsi della sua salute. 

Al contrario, la definizione dell’OMS nella Carta di Ottawa pone l’accento sul concetto di salute come benessere psico-sociale:“La promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benessere psico-fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l’ambiente circostante o di farvi fronte.” E’ curioso notare come l’OMS ha sentito la necessità di ampliare il concetto di salute, ribadendo espressamente che la sua componente non è solo biologica, ma psicologica e sociale, sebbene la classe medica avrebbe voluto invece limitarla all’aspetto biologico.

Secondo la visione psicosociale della salute, la salute è una costruzione sociale, cioè socialmente costruita nel contesto delle relazioni umane. Il modello biopsicosociale propone cioè un concetto globale di salute coerente con l’approccio della teoria dei sistemi. La teoria generale dei sistemi collega in un tutto unico le scoperte delle scienze fisiche, filosofiche, psicologiche, concependo la biosfera alla luce di un modello ecologico globale, in cui l’organismo umano, la persona, comprende più sottoinsiemi che la costituiscono, di carattere fisico, emozionale, cognitivo, spirituale ecc. 

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