Neurotossine

Quando un apparato digerente è affetto da una patologia gastrointestinale diviene la fonte di maggiore tossicità per un organismo. La flora batterica anomala, popolata in prevalenza da batteri cattivi, produce infatti una serie di neurotossine la cui diversità non è ancora del tutto conosciuta. Quello che è certo, è che la tipologia di tossine che si sviluppano all’interno di un intestino è diversa da persona a persona perchè i fattori che vanno a comporre la degenerazione batterica sono molti (genetica, alimentazione, stile di vita, quadro clinico e altre patologie ecc..) ma ce ne sono alcune molto frequenti come: etanolo e acetaldeide.

ETANOLO

I lieviti come la specie della Candida richiedono glucosio e altri zuccheri come fonte di cibo. Gli zuccheri derivano alla digestione dei carboidrati. Nelle persone sane, il glucosio assunto con la dieta viene convertito in acido lattico, acqua e energia attraverso un processo chiamato glicolisi.

Se nell’intestino è presente una quantità eccessiva di lieviti, la Candida dirotta il glucosio e lo digerisce in un modo diverso, un processo detto fermentazione alcolica. In questo processo biochimico la Candida e altri lieviti convertono il glucosio assunto con la dieta in alcool (etanolo) e il suo sottoprodotto acetaldeide.

Poichè l’alcool e i suoi sottoprodotti hanno un basso peso molecolare, possono passare facilmente attraverso ogni barriera nel corpo, vengono assorbiti rapidamente dal sangue e, in caso di gravidanza, riescono a passare attraverso la placenta arrivando fino al feto. I lieviti in sovracrescita in una donna incinta producono così alcool e i suoi relativi sottoprodotti, influenzando lo sviluppo del bambino. Poichè il bambino eredita la flora del corpo della madre, invasa dai lieviti, inizierà a sua volta a produrre anche lui alcool e molte altre tossine.

La presenza cronica di alcool nel corpo porta a:

  • ridotta capacità delle pareti dello stomaco di produrre acidi gastrici
  • degenerazione pancreatica con ridotta capacità di produrre enzimi pancreatici con compromissione della digestione
  • danno al rivestimento intestinale, provocando malassorbimento
  • carenze nutrizionali (sopratutto A e gruppo B)
  • danno al sistema immunitario
  • danno epatico con capacità ridotta di detossificare farmaci, inquinanti e altre tossine
  • incapacità del fegato di smaltire i vecchi neurotrasmettitori, ormoni e altri sottoprodotti del metabolismo normale, provocando anomalie comportamentali e altri problemi
  • danno cerebrale con riduzione diautocontrollo, compromissione della coordinazione e dello sviluppo del linguaggio, aggressività, ritardo mentale, perdita di memoria e stupor
  • danno nervoso periferico
  • danno diretto del tessuto muscolare portando a alterazione della capacità contrattile muscolare e debolezza
  • alterazione del metabolismo delle proteine, carboidrati e grassi

L’acetaldeide è considerato il più tossico dei sottoprodotti dell’alcool perchè ha un’elevata capacità di alterare la struttura delle proteine. Le proteine modificate dall’acetaldeide sono sospettate di essere responsabili dei molte reazioni autoimmuni. Una delle sostanze attaccate di frequente dagli stessi anticorpi è la mielina, che si trova nel cervello e serve a isolare le cellule cerebrali e le fibre nervose. Quando la mielina si danneggia porta a malattie neurodegenerative, tra le prime la malattia di Alzheimer e sclerosi multipla.

Un eccesso di etanolo e acetaldeide rende inutili molti nutrienti essenziali per garantire la salute del corpo, soprattutto causa carenza di vitamina B6, uno dei cofattori per la trasmissione dei neurotrasmettitori, il metabolismo dei grassi, la funzionalità della tiroide e molte altre funzioni. Possibili conseguenze a livello della tiroide, ad esempio, sono la manifestazione dei sintomi tipici dell’ipotiroidismo: depressione, letargia, aumento di peso, alterato controllo della temperatura corporea, deficit del sistema immunitario.

Come prevenire la formazione di neurotossine?

La strategia migliore è quella di garantire una flora intestinale popolata di batteri buoni, in modo che l’intestino sia protetto e funzioni correttamente anche in presenza di batteri potenzialmente patogeni. Prima di tutto, occorre avere uno stile di vita sano perchè solo un organismo sano nel suo insieme può lavorare bene e rispondere correttamente a eventuali minacce.

Dal punto di vista nutrizionale, l’alimentazione deve seguire prevalentemente due regole fondamentali:

  1. introdurre il minor quantitativo di zucchero possibile in tutte le sue forme (zucchero raffinato, fruttosio, maltosio, sciroppo d’acero, miele e lattosio)
  2. evitare quanto più possibile cibi raffinati, lievitati e processati (che contengono molte sostanze che compromettono la digestione e danneggiano l’intestino)

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