Le malattie cardio-cerebrovascolari

Le malattie cardio-cerebrovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia e nel mondo e hanno un notevole impatto anche in termini di disabilità. I fattori di rischio sono numerosi, tra quelli modificabili i più importanti e diffusi sono:

  • tabagismo
  • sedentarietà
  • inattività fisica
  • consumo rischioso di alcool
  • abitudini alimentari scorrette 
  • sovrappeso/obesità
  • ipertensione arteriosa 
  • diabete di tipo 2
  • ipercolesterolemia

L’attività fisica agisce modulando i principali meccanismi implicati nell’eziopatogenesi della maggior parte delle malattie cardio-cerebrovascolari:

  • contrasta l’infiammazione e i meccanismi aterotrombotici
  • incrementa il flusso coronarico
  • migliora la contrattilità miocardica
  • la fitness cardiorespiratoria e il quadro metabolico
  • riduce il tono simpatico a favore di quello vagale, con diminuzione dei valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca, aumentando di conseguenza la tolleranza allo sforzo
  • facilita il controllo della glicemia e dell’assetto lipidico aumentando il particolare il livello del colesterolo HDL, aiutando a prevenire le dislipidemie e il diabete mellito di tipo 2
  • riduce i valori della pressione arteriosa nelle persone ipertese
  • contribuisce al mantenimento o al raggiungimento di un peso corporeo ottimale

E’ opportuno sottolineare che nelle persone affette da malattie cardio-cerebrovascolari il potenziale livello di svolgimento dell’attività fisica è in genere variamente ridotto in relazione alla severità della condizione clinica. Nello specifico, le persone con malattie cardiovascolari manifestano spesso una minore tolleranza all’esercizio, mentre quelle con malattie cerebrovascolari hanno una misura variabile di problemi di abilità al cammino, di equilibrio, coordinazione del movimento e deterioramento delle funzioni cognitive

Per le persone affette da patologie cardio-cerebrovascolari valgono le stesse raccomandazioni previste per le persone sane o con patologie croniche, ovvero praticare, quando possibile, attività fisica aerobica a intensità moderata, raggiungendo i 150-300 minuti alla settimana.